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Guestbook

i messaggi per i pelosi!

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Argo

Argo

ERA SOLO UN CANE

Chi non ha mai avuto un cane non può comprendere il vuoto che lascia la sua morte e liquida la vicenda con questa affermazione “Era solo un cane”.

Ma essere solo un cane cosa significa.

Significa amare te, il suo compagno umano, incondizionatamente , senza se e senza ma, sempre pronto a manifestartelo, guardandoti con sguardi di una profondità infinita.

Accoglierti sempre scodinzolante al tuo rientro a casa, accucciarsi appallottolato sopra i tuoi piedi quando sei seduto in poltrona, anche d’estate con 30 e più gradi, alzare lo sguardo ogni volta che sospiri e il suo sguardo ti dice “Ci sono qua io, non temere nulla”.

Quando sei triste o giù di morale lo coglie al volo e nella sua infinita innocenza ti porta un suo gioco o con la testa spinge la tua mano per ricevere una coccola e così, a suo modo, consolarti.

Sa essere tranquillo, scatenato, giulivo, giocherellone, riflessivo, impertinente, a volte monello il più delle volte ubbidiente, ma la sua obbedienza non è passiva, esprime il desiderio di compiacerti, perché pensa che se tu sei contento lui è felice.

Non si esprime a parole ma lo sguardo ti dice tutto, se ti approva o disapprova, se è felice o in tensione, se è sereno o preoccupato, i suoi occhi parlano. Lui ti capisce al volo, anche se a volte fa finta di non capire, sei tu che spesso non lo comprendi appieno.

Sa essere fiero, ma fa gli occhi languidi quando pietisce un boccone.

Ha la pazienza di un santo con tuo nipote che gli tira le orecchie o la coda, tutto sopporta dai nuovi cuccioli di casa e quando un estraneo si avvicina a loro è subito in attenzione.

In cambio non chiede nulla, solo di essere amato, se ti va, oppure gli va bene lo stesso, basta esserti vicino.

Che strano effetto, dopo sedici anni,  alzarsi al mattino, o entrare in casa e non vederlo lì, vicino a te. La casa sembra più vuota, una parte del tuo mondo se n’è andata e sei stato tu a raccontargli la leggenda del “ponte arcobaleno” accompagnandolo nel suo ultimo viaggio.

Una parte di te se n’è andata con lui, anche se eri “solo un cane”

Addio Argo.

Ace

Ace

Caro piccolo Ace, volevamo scrivere un messaggio parlando di te, ma poi abbiamo cancellato tutto perché abbiamo deciso di scrivere un messaggio diretto a te. Piccolo Ace, partiamo con il dirti che sei stata la miglior cosa che potesse succederci. La mamma umana ha convinto il papà umano a prendere un gatto circa un anno e mezzo fa e dopo un po’ di ricerca la mamma si è imbattuta nella tua sorellina Kate che si poteva adottare solo insieme a te, dopo aver parlato con il papà abbiamo deciso di prendervi entrambi, non  sapevamo cosa aspettarci e nemmeno sapevamo se saremmo stati pronti, ma ormai era andata, nel momento in cui l’associazione ha acconsentito eravate parte della famiglia, entrambi. Siete arrivati e il nostro cuore è scoppiato di gioia. Eravate così piccoli, vi abbiamo amato dal primo momento, nonostante le cose buttate in giro, la carta igienica sparsa per il bagno, le lenzuola rotte, le tende rovinate e tutti i disastri. Quante volte abbiamo sgridato te per colpa di tua sorella, a volte ci penso e mi viene da ridere per quanto è furba lei. Tu eri quello un po’ più svampito, che vive nel suo mondo, un po’ come è la mamma a volte, ma eri anche il gatto più dolce del mondo. A parte con il caldo amavi le coccole, amavi giocare, amavi i grattini, amavi correre in camera appena aprivamo la porta, amavi stare nel lettone con papà e mamma e amavi metterti di fianco alla pancia di mamma dopo un po’ che eri lì. Amavi stare a casa, anche quando tua sorella girava e curiosava tu stavi per terra davanti alla porta. Tranne una sera, una sera hai deciso di uscire, di andare a trovare i gatti dei vicini, i tuoi amici, ma è stata l’ultima volta. Ci amavi così tanto che con l’adrenalina che avevi nel tuo corpicino hai provato a correre da noi, ma non c’è stato niente da fare, ci hai lasciati quella sera, è stata la cosa più brutta che potesse succedere per noi, ma sappiamo che tu sei in pace perché te ne sei andato con mamma e papà vicini a te e solo in quel momento hai deciso di lasciarci. Ora ti immaginiamo mentre giochi e ricevi tutte le coccole del mondo, ti immaginiamo mentre vegli su di noi, ma soprattutto ti immaginiamo ancora con noi. Ti immaginiamo  sul divano, ti immaginiamo sotto le poltrone che ci sono sul terrazzo, ti immaginiamo mentre chiudiamo una porta qualsiasi e inizi a miagolare come un matto, sei con noi, sei dentro di noi, lo sarai per sempre amore nostro. Ora riposa in pace, alla Ketta ci pensiamo noi, abbiamo già tante idee per metterla al sicuro. Ultima cosa, Essino nostro, grazie per tutto l’amore che ci hai dato e grazie per averci insegnato ad amare te e Kate incondizionatamente, ti amiamo oltre la luna e ritorno e lo faremo per sempre. 

Ci rivedremo un giorno, ma fino ad allora manchi e mancherai come l’aria. 

Ciao da Mamma, Papà e Kettina.

Arwen

Arwen

Ciao Arwen, amore mio, è da un po' che non scrivo per amore, come non farlo per quello più incondizionato che abbia mai provato?

Ieri ti ho lasciata andare, pareva mi aspettassi per pregarmi. Avrei voluto prendere il male che provavi e trasferirlo su di me, avrei fatto qualsiasi cosa pur di non vederti ancora così, ma non ho potuto fare altro.

Hai benedetto la mia esistenza per nove anni, nove anni di meraviglia, di amore, di risate e di lacrime. Ti ho portata a casa che sembravi un topino, tanto eri piccola, e infatti è anche così che mi piace chiamarti. Ti ho voluta con tutta l'anima. Sarà un caso che eravamo solo io e te, all'inizio, mentre la Vivi era in vacanza, ed è stato lo stesso alla fine? Ma ieri, col cuore, c'era anche lei, e tu lo sai. Ti abbiamo amata moltissimo, mia piccola saggia, così tanto che voglio credere che la paura che sentivi ieri in confronto non era nulla. Spero di essere riuscita a portare via almeno un po' di quel dolore, mentre ci guardavamo e piano piano scivolavi via. Non avrei mai voluto farti una cosa del genere, amore mio, ma so che sei stata tu a darmi il permesso di farlo.

Tu ci sei sempre riuscita, a portarmi via il dolore, nessuna creatura mi ha mai compresa meglio di te, quando mi stavi accanto nei momenti più bui. Come farò adesso a tornare a casa, e non vedere più quella codina alta che mi viene incontro? Come farò a stare senza i tuoi meravigliosi e teneri miao? E le tue zampine morbide? E i tuoi adorabili schizzi? Ce la farò, certo, ma niente sarà come prima, senza la mia tata, senza te.

Eppure, anche, sorrido, perché penso a tutte le volte in cui ho detto di aver sbagliato a scegliere colore di micia, perché a me il bianco non piace, ho un sacco di vestiti neri, e i tuoi peli si vedevano sempre ovunque. E ora mi ritrovo a desiderare che questi bellissimi peli santi non si stacchino mai più dai miei vestiti, vorrei che restassero attaccati per sempre.

Non ero pronta a lasciarti andare, amore mio, ma sono certa che ci ritroveremo, prima o poi. Ora sei libera.

Grazie di cuore, per tutto ciò che sei stata, sei e sarai sempre per me. Ti amo all'infinito.

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